Gli esercizi di respirazione svolgono perciò un ruolo capitale nella vita di uno spiritualista, ed egli deve organizzare il tempo di cui dispone in modo da poter fare tali esercizi ogni mattina a digiuno. Dopo aver fatto colazione non è più la stessa cosa: i polmoni sono ostacolati nei loro movimenti e questo può anche risultare nocivo. Occorre sempre fare gli esercizi di respirazione a digiuno, oppure quattro o cinque ore dopo aver mangiato. Il momento più favorevole però è al levar del sole, perché attraverso la respirazione si può captare nell’aria quella preziosissima quintessenza che gli yogi indiani hanno chiamato “prana”. Il prana è alla base di tutte le energie del cosmo, ed è al mattino, al sorgere del sole, che è più abbondante. Per poterne beneficiare dobbiamo essere attenti e concentrati, poiché attraverso il respiro dell’aria è Dio stesso che ci dice: «Respira, ascolta, e potrai udire la mia parola». Omraam Mikhaël Aïvanhov | |||||||
... la felicità non dipende tanto dal piacere, dall’amore, dalla considerazione o dall’ammirazione altrui, quanto dalla piena accettazione di sé, che Nietzsche ha sintetizzato nell’aforisma: “Diventa ciò che sei”. (Umberto Galimberti)
Non
illudetevi di poter nutrire qualunque pensiero o qualunque sentimento
senza provocare in voi dei cambiamenti. In base alla propria
natura, i pensieri e i sentimenti fanno scattare un meccanismo i
cui effetti vi condurranno in alto oppure in basso. (Omraam
Mikhaël Aïvanhov)
Incoraggiate
più persone che potete; fatelo disinteressatamente, fatelo perché
vi piacciono e perché vedete in loro delle possibilità.
Fatelo e non vi mancheranno mai gli amici, fatelo e di voi si penserà
sempre bene. Valorizzate
le persone e amatele di affetto genuino; fate loro del bene
e ne riceverete stima e affetto.
(Norman Vincent Peale, Come acquistare fiducia e avere successo)
Ogni
oggetto, come ogni parola (albero, cielo, uomo), ci dà un'emozione
interiore. Privarsi di questa possibilità significa impoverire
i propri mezzi espressivi.
(Kandinsky, Lo spirituale nell’arte)
Nulla
può toccare tanto poco un'opera d'arte quanto un commento critico:
se ne ottengono sempre più o meno felici malintesi. Le cose non si
possono tutte afferrare e dire come d'abitudine ci vorrebbero far
credere; la
maggior parte degli eventi sono indicibili,
si compiono in uno spazio inaccesso alla parola, e più indicibili di
tutto sono le opere d'arte, esistenze piene di mistero la cui vita,
accanto all'effimera nostra, perdura. (Rainer
Maria Rilke. Lettera a un giovane poeta, 17 febbraio 1903)
Nessun commento:
Posta un commento