Mi farebbe piacere...

Ciao e benvenuta/o in questo Blog. Mi piacerebbe tu esprimessi un pensiero sul mio mondo di colori. GRAZIE.

OSCILLARE

(Hermann Hesse) - "Già fin d'allora i sentimenti erano quelli che dovevano restare per sempre: l'incertezza del proprio valore, un continuo oscillare fra l'autostima e lo scoraggiamento, fra un idealismo al di sopra delle cose del mondo e un naturale appetito dei sensi, e come allora, anche cento volte più tardi ho visto quei tratti della mia natura talvolta come una spregevole malattia, talaltra come segno di merito."

martedì 27 gennaio 2009

45° post, non per caso...


IL GIORNO DELLA MEMORIA - RICORDARE PER NON DIMENTICARE
Il 27 gennaio 1945 l'Armata Rossa arrivò ad Auschwitz...
Succedeva 4 anni fa, una serata tra amici in biblioteca sul tema "Arte e spirito creativo". E' coincisa con una data che naturalmente anche noi abbiamo ricordato.
Posto un'immagine che mostra gli amici (d.Gigi, Sofia, Alberto, Roberto, Elena) che hanno voluto far coesistere parole, musica e canto, colori (quelli di alcuni miei acquerelli che passavano sullo sfondo...).
Una serata intensa che le persone hanno vissuto con grande attenzione e interesse. Al centro la riflessione su come lo spirito creativo possa aiutare la persona ad evolvere verso la dimensione artistica e spirituale, proteggendola pure da possibili derive disumane.

mercoledì 21 gennaio 2009

Miele di Girasole


Per colazione ieri mattina ho deciso di aprire il vasetto di miele regalatomi da Sara a Natale. Quasi un peccato rompere il sigillo, ma non stacco quel fiocchetto verde speranza che guarnisce il coperchio... E' denso e profumato, miele di girasole, da spalmare con cura su fette biscottate da tuffare, eventualmente, nella tazza colma di caffèrisorzo. Penso a Battiato, in una recente intervista a 'Chetempochefa' rifletteva su momenti e luoghi significativi della sua casa: la scodella del tè, fiocchi di qualche tipo, non so bene, rito del mattino, quasi preghiera, ripresa di contatto con la vita di ogni giorno. Il miele di girasole ha sapore non molto dolce, asciutto, con aroma di polline e buone proprietà: antinevralgico, febbrifugo, consigliato contro il colesterolo, calcifica le ossa.
Mi ritorna viva alla mente l'immagine di un piccolo acquerello, anch'esso a suo tempo segnaposto nel banchetto di nozze in compagnia del pungitopo. Il girasole non è fiore d'inverno, ma se le api lo bottinano volonterose e ce ne fanno godere il frutto in corso d'anno, può ben avere un senso che trovi posto anche in questo gennaio di neve e di pioggia.

mercoledì 14 gennaio 2009

Lungo il marciapiede, osservo...

Luci d'inverno - Acquerello 2008

Oggi mi sono recato in Posta per l'abbonamento al WWF.
Primo dopopranzo, sensazione di benessere per la temperatura mite e silenzio di quiete mi impediscono di rientrare subito in casa.
Prendo il marciapiede che porta ai Millepini e poi al Camposanto...
E' pulito, rispetto ai giorni di ghiaccio, + avanti posso vedere due lavoratori del Comune che stanno trattando i punti ancora insidiosi.
4 ciàcole col mio ex collega Franco (Ciao, come vàla... ma ze do ani che te sì in pension... no, caro, i ze 4 e mèzo...).
Poi affretto il passo per raggiungere presto il limitare del bosco dei frati e meglio osservare le vette dei monti che nuovamente la neve si accinge a velare. Piccole gocce sparse assecondano le previsioni meteo.
L'aria mi sfiora il volto leggera e mi induce sensazioni molte volte vissute in inverno all'aperto.
Il gracchiare di una cornacchia mi richiama improvviso alla presenza di Casa Vela (Villa Velo), racchiusa dentro il cerchio di mura che la proteggono (non sempre, visto che qualche furto ancora avviene) in una solitudine che ora fa proprio tristezza. Altèra e isolata, segno inequivocabile di tempi altrimenti vissuti dai Conti e certamente invidiati da gran parte della povera gente. Poca neve rimane ancora nel sottobosco, uno strato sottile ricopre i fiori di ortensia che non hanno perso la forma mentre il colore è divenuto caldo, di terra.
Supero i Millepini e ancora mi godo la Valle dell'Astico, il Caviojo e il Cimone, Cima Campolongo e il Monte Toraro. Luoghi che d'estate ho calpestato ma che non conosco d'inverno. Forse per questo mantengono il fascino dell'immaginario fiabesco e non mi stanco mai di scrutarli, di perdermi dentro spazi-forme che variamente disegnano un ambiente che appare pressocchè incontaminato.
A ridosso dei cupi cipressi decido di rientrare; mi scuote il clacson leggero dell'auto di don Stefano e appena dopo il lampo degli abbaglianti mossi da Giovanni Matteo. Piccole gocce continuano a punzecchiare i mattoncini del marciapiede; alzo il viso al cielo per sentirne il tocco e ascolto ancora il verso cornacchioso. Il Priaforà è ora velato di bianco mentre i picchi del Summano, rivolti a nord, sono del tutto ricoperti di neve. Entro in paese e osservo dalla piazza la mia casa; i suoi colori stanno sbiadendo e mi fanno pensare che anche per loro il tempo cammina. Apro la porta, salgo le scale e l'atmosfera in chiaroscuro che mi accoglie è quella che meglio conosco e che amo.
Sul bancone spicca un calendario di Creta: la mia amica girovaga ha ben pensato di non risparmiarmi qualche... moto di sana invidia. Va bene, dài, io posso comunque andare ai... piatti!

mercoledì 7 gennaio 2009

Capodanno a Condino


Ancora un'occasione per incontrare colori che ora mi piace mostrare e chiamare per nome: Maria e Bianca, Paolo, Virginia, Antonio e Maria Pia, Patrizia e Claudia. Ancora la gioia della scoperta, l'emozione dell'esperienza condivisa, il sentirsi bene insieme, coinvolti nell'ascolto meditativo e nell'esplorazione del colore.
E, tutto intorno e dentro, un silenzio bianco e insistente che non lasciava spazio al rumore del mondo.







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