Mi farebbe piacere...

Ciao e benvenuta/o in questo Blog. Mi piacerebbe tu esprimessi un pensiero sul mio mondo di colori. GRAZIE.

OSCILLARE

(Hermann Hesse) - "Già fin d'allora i sentimenti erano quelli che dovevano restare per sempre: l'incertezza del proprio valore, un continuo oscillare fra l'autostima e lo scoraggiamento, fra un idealismo al di sopra delle cose del mondo e un naturale appetito dei sensi, e come allora, anche cento volte più tardi ho visto quei tratti della mia natura talvolta come una spregevole malattia, talaltra come segno di merito."

domenica 30 dicembre 2012

Inverno


Inverno - Acquerello 261112 part.

Veloci passano i giorni,
Natale sembra già dimenticato
mentre il Vecchio Anno cede al Nuovo.
Rimane l'Inverno e per questo
mi piace riprendere parole
che lo raccontano con il cuore.


Mario Rigoni Stern - "Stagioni"
Riflessioni raccolte in occasione di un incontro pubblico.

Inverno

L’inverno è il momento della riflessione, 
ma anche il momento della sofferenza
specialmente per chi ha tanti anni e ha memorie lontane: 
quante case, ad esempio, non avevano il riscaldamento?
È anche l’inverno della guerra.
E l’inverno della guerra si riempie di memorie.
L’inverno porta con sé anche le memorie della neve, le grandi sciate.
 

È il momento delle riflessioni della vecchiaia
e anche la gioia dei bambini quando arriva la prima neve
che, con la bocca aperta guardando il cielo,
s’impegnano a raccogliere i fiocchi che scendono. 
L’inverno è anche una tavola grande,
dove si sta in tanti e un fuoco che brucia per scaldare.  
È la stagione fatta per leggere
anche se oggi la televisione sostituisce in parte
questa abitudine oltre a quella del racconto –
non ci sono più né la nonna, né gli anziani che narrano storie vissute, 
sostituiti dalla televisione che racconta storie banali e false.
Se ci guardiamo intorno, noi anziani
ancora vediamo la nostra fanciullezza:
le capriole, le corse nella neve, il freddo, il gelo
non importava nulla e si viveva,
mentre la fantasia navigava in modo leggero e si caricava di mistero.
In questi anni abbiamo perso tanto.
Non sappiamo più vivere l’inverno come si viveva una volta.
Forse la colpa è dei termosifoni e dell’aria condizionata
che ci ha fatto perdere il gusto del passare delle stagioni.
Pensate al focolare, in una cucina di montagna qualsiasi
(non occorre essere in una famiglia ricca):
in tutte le case solitamente c’era almeno un libro dell’infanzia,
e ci si metteva vicino al fuoco per leggere e parlare… 
L’inverno vissuto in un’altra maniera:  
quale dei due scegliere?
Certamente è una tradizione che va recuperata, quella della lettura,
anche senza il fuoco, ma pensate che tristezza non avere più il fuoco!
Il fuoco è una grande compagnia.
 Ricordo una notte in Germania, era inverno: che meraviglia!
Che silenzio! Un cielo pieno di stelle!
Si erano spente tutte le luci e sembrava d’essere tornati indietro
non di cinquant’anni, ma di settanta/ottanta. 
 Nella vostra vita vi auguro almeno un blackout
in una notte limpida!

lunedì 24 dicembre 2012

BUON NATALE



Un augurio sincero a tutti gli amici
che frequentano questo spazio
e lasciano segni che riscaldano il cuore.
Alle persone che passano di qua
e si concedono una breve pausa,
trattenute dal fascino dei colori.
Alle persone che desiderano
semplicemente vivere in serenità,
a quanti non trovano pace,
a chi non rinuncia a cercare
il senso delle cose e della Vita.
Soprattutto a chi soffre in solitudine,
affinchè Qualcuno si avvicini
portando in dono quel soffio nuovo
sufficiente per ricominciare a respirare.


Improvviso il tramonto di ieri
ha cambiato il colore della sala
dove stavo addobbando l'albero.
Una luce così intensa e avvolgente
l'accolgo come stimolo, 
per un'attesa ricostruita 
nella speranza e nella fiducia.

giovedì 6 dicembre 2012

Solitario inverno

 Lungo il sentiero - Acquerello 051212

Non mi va di rimanere rinchiuso in casa
quando i segni del tempo mi raccontano
con particolari forti che la neve è vicina.
Esco  nella penombra del primo pomeriggio,
osservo il cielo che si mostra nel suo manto grigio
scosso dal vento che arriva a tratti, duro,
a ravvivare dentro immagini di tempi lontani.
Il paese è deserto, avvolto dal silenzio dell'attesa,
e mentre il pettirosso saltella tra i rami del mirto
un grosso gatto sornione aspetta di capire
di quale tinta sia il mio umore.
Passi veloci mi portano fuori dal Centro,
le case, sempre le stesse, sono oggi dipinte
solo dal freddo inverno che incalza.
Il bosco ha ceduto i colori autunnali,
le foglie accumulate riparano la terra,
uccelli scuri passano, isolati o tra amici,
sono del tutto liberi e indifferenti al mondo.
Ma lungo il sentiero che si apre all'ovest
la bianca radura si fa colorare dai toni densi
di un tramonto insolito, vivo nell'orizzonte.

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