Mi farebbe piacere...

Ciao e benvenuta/o in questo Blog. Mi piacerebbe tu esprimessi un pensiero sul mio mondo di colori. GRAZIE.

OSCILLARE

(Hermann Hesse) - "Già fin d'allora i sentimenti erano quelli che dovevano restare per sempre: l'incertezza del proprio valore, un continuo oscillare fra l'autostima e lo scoraggiamento, fra un idealismo al di sopra delle cose del mondo e un naturale appetito dei sensi, e come allora, anche cento volte più tardi ho visto quei tratti della mia natura talvolta come una spregevole malattia, talaltra come segno di merito."

mercoledì 25 novembre 2009

Zucche di altre stagioni

Natura morta con zucche - Acquerello 1997

Oggi, una giornata particolare. Rosa, la mamma di Cate, compie 87 anni, il traguardo + avanzato nelle nostre famiglie! Ma altri momenti intensi mi sono stati regalati, desidero ricordarli e lo farò con un cambio di... rotta imprevedibile fino a ieri. C'è stato un lungo periodo in cui ho studiato composizioni di nature morte, predisposte in casa con quanto avevo a disposizione e usando come sfondi perfino tovaglioli di vario tipo che sceglievo rovistando nei cassetti e poi appendevo ad una vetrinetta (quella che mostro ha avuto la gioia di essere premiata). Diverso quanto succedeva in Soffitta, dove gli oggetti impolverati mi davano stimoli così ricchi e diversi al punto da rendere difficile la scelta. Mostrerò qualche acquerello + avanti come misura di un luogo per i colori e di un'esperienza che rimangono fortemente impressi dentro il mio animo.

lunedì 16 novembre 2009

Variazioni di paesaggio

Variazioni di paesaggio - Acquerello 2008

Non so se questo ciclo di paesaggi si concluderà oggi
o se sarà ripreso più avanti.
L'autunno continua a regalare giorni
godibili per temperatura e sensazioni,
ma i colori assumono le sfumature di terra che,
insieme ai grigi e alle variazioni di viola,
costituiranno i toni di fondo dell'ambiente vallivo.
I monti invece, graffiati dal segno inciso dei tronchi del faggeto
e contrappuntati dal verde cupo dei pini,
si ammantano via via di toni soffusi nelle gamme dei blu,
in attesa del bianco di neve invernale.
Solo allora toccherà alla luce del sole variare di continuo,
con luci e ombre, i caldi colori del mattino,
sfavillanti di gioia in pieno giorno
e soffusi di tenero rosa nell'ora quieta del tramonto.
Le ombre fredde scenderanno infine ad avvolgere e a velare
di arcano silenzio questo strano mondo animato;
solamente il chiarore diffuso della luna
riprenderà a tesserne le trame,
nella magica atmosfera di notti lunghe e solitarie.

lunedì 2 novembre 2009

Novembre e...


Autunno a Laghi - Acquerello 2001                              Sabato mi sono inoltrato in Val Posina (ne accennavo ad Alex), con l'occasione della visita dei cugini la trattoria che già ci aveva soddisfatti l'anno scorso è divenuta mèta anche quest'anno. L'imbocco per Val Rio Freddo si incontra a destra salendo, la valle è piuttosto breve, la strada stretta che costeggia il torrente porta dritti alla base sud dell'altopiano di Tonezza. Da lì si può scorgere la cima dello Spitz, ci siamo saliti insieme perfino due volte, la prima quando le nostre figlie erano ancora piccoline, è venuto spontaneo ricordarlo mentre con gli occhi ripercorrevamo tempi ormai lontani. I boschi hanno raggiunto il culmine dei colori d'autunno, i faggi danno il tono maggiore delle varianti calde, ma scure macchie di abeti e gialle pennellate di larici si intravedono nelle zone alte. In basso, invece, tinte rossastre, brillanti se colte dalla luce del sole, portano al segno degli alberi da frutto che ornavano il 'brolo' delle case contadine. Spiegavo a Renzo che così era detto il terreno circostante coltivato a pascolo, sicurezza di fieno in inverno per le poche vacche custodite nella stalla, al piano terra dell'abitazione. Era condizione logica e diveniva pure un bel modo per riscaldare la cucina che stava sopra; le camere no, quelle potevano al massimo riservare la magìa dei fiori di ghiaccio ai vetri delle finestre nelle mattine + fredde.

Osservavo assorto nell'intenso silenzio e riascoltavo i battiti veloci del cuore di un bambino mai stanco di percorrere beato boschi e prati e saltare ruscelli e calpestare campi coltivati. Passavo furtivo tra le piante del 'sorgo', arrivavo ai 'graspi' dell'uva matura, l'unica 'visèla' di bianca (dolzeta) aveva un sapore delizioso, i rimproveri aspri del nonno mi impaurivano ma non contenevano il mio desiderio di vita aperta.
Rifletto, in questo giorno che ricorda i morti: quante persone sono passate oltre e rimangono tuttavia ancora così vive nei nostri cuori. Quanto della nostra vita è ancora impregnato delle loro vite, come è impossibile dimenticare affetti, emozioni, momenti, episodi, difficoltà e sofferenze anche, ma soprattutto quel sentimento caldo che ancora avvolge con cura la nostra esistenza e la sostiene. E' un legame che dura, quello del sangue, merita perciò tutto l'impegno di cuore e intelligenza affinchè la vita trasmessa ne riporti quel bene prezioso di cui ogni persona sente la necessità primaria e vitale.

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