Mi farebbe piacere...

Ciao e benvenuta/o in questo Blog. Mi piacerebbe tu esprimessi un pensiero sul mio mondo di colori. GRAZIE.

OSCILLARE

(Hermann Hesse) - "Già fin d'allora i sentimenti erano quelli che dovevano restare per sempre: l'incertezza del proprio valore, un continuo oscillare fra l'autostima e lo scoraggiamento, fra un idealismo al di sopra delle cose del mondo e un naturale appetito dei sensi, e come allora, anche cento volte più tardi ho visto quei tratti della mia natura talvolta come una spregevole malattia, talaltra come segno di merito."

domenica 31 agosto 2008

Venezia 1998

 
Canale Giudecca - Acquerello 1998
 

Come fosse ieri e sono trascorsi dieci anni... Spesso si fanno i conti con il tempo che fugge, qualche rimpianto, a volte nostalgia, ma in particolare la consapevolezza che la vita viene vissuta veramente troppo in fretta, senza pause sufficienti, senza quasi permetterci di ripensare esperienze importanti alle quali attingere. A Venezia nell'agosto del 1998, per il corso estivo promosso dalla Scuola Internazionale di Grafica. Un'avventura tosta, alla bohémien, con un caldo afoso impertinente, in giro per calli e campielli dal mattino assonnato fino a notte fonda. La cena, momento condiviso quale frutto del variopinto impegno degli allievi dei vari corsi (acquerello, olio, grafica...) ricostituiva le forze e rilanciava nella luce fioca e suggestiva dei lampioni. Allegra e un po' irriverente la consueta visita (con commenti...) di mezzanotte ai pittori in piazza San Marco. Poi, solo il fastidioso rumore di un bicchiere di plastica che qualche sbuffo di vento faceva rotolare ripetutamente in campo San Maurizio. Una delle uscite ci portò lungo il Canale Giudecca, la schiena appoggiata al muro, davanti una chiatta e quel cordame incredibile che poteva tentare e mettere alla prova solo una pazienza ancora assai valida. Giorni indimenticati e forse decisivi per il successivo cammino.

giovedì 28 agosto 2008

Condino estate




Sta suonando la campana di mezzogiorno e mi risuonano all’improvviso i rintocchi che ascoltavo sabato scorso a Condino, mentre riponevo il materiale a conclusione della settimana del corso di acquerello. Esperienza intensa e nuova per certi aspetti, considerato il numero dei ‘colorosi’ e la collocazione nell’ex fienile del convento. Era come essere all’aperto, la luce, l’aria, i rumori, i profumi (anche quelli dell’ottima cucina!) giungevano a noi e si mescolavano al mormorio e ai commenti. Giorni di sole, in tutti i sensi, forte condivisione anche per i nuovi arrivati. Incertezze e insoddisfazioni sono durate poco, alla fine l’hanno vinta i colori ed è cresciuta la consapevolezza di un’avventura importante. La mostra collettiva nel chiostro ha saputo poi trasmettere ampiamente a tutti la sensazione di un bel risultato raggiunto.

lunedì 11 agosto 2008

Bagni Froy





Mi ricordo quel giorno d'estate del 2000, quando abbiamo deciso, Cate ed io, di andare alla scoperta della mitica Bagni Froy di cui da qualche anno leggevamo su 'Fractio Panis'. Accompagnata Anna a Villa Capriolo di Selva, abbiamo risalito il pendio e attraversata S.Pietro, come altre volte, per continuare poi verso Laion e ancora oltre, fino a inoltrarci nel bosco fitto di pini. Un divieto di transito poco incoraggiante, qualche battuta e la decisione di procedere secondo l'indicazione di una tabella di legno segnata dal tempo. Sosta obbligata di fronte alla strada sterrata stretta e tortuosa, alta su pareti scoscese ormai avvolte nell'ombra del monte. A piedi, quasi di corsa l'ultimo tratto, come fanciullo ancor timoroso del buio incipiente. Non ho saputo arrivare al punto di vista sulle case, i minuti passavano e Cate aspettava in auto. Giustamente Luisa, informata dell'avventura, ha potuto dirmi: "Ma come, ti sei fermato appena pochi metri prima della mèta!". Capita, nella vita, che non vedendo il traguardo, ci si privi della gioia dell'arrivo. Ma ci siamo ritornati, lassù, più volte e anche quest'anno, dentro e fuori, i colori si sono riaccesi.

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