Il girasole appassito - Acquerello 2015
Quando mi addentro nell'ambiente naturale non smetto un attimo di guardarmi intorno, i pensieri a volte se ne discostano e mi distraggono ma subito le immagini riprendono il sopravvento. Fu così che, a due passi appunto dalla contrà, osservando i vari ortaggi ben disposti, mi trovai con sorpresa di fronte ad uno strano, insolito girasole ormai appassito, abbandonato dall'energia vitale con cui per molti giorni aveva rialzato il capo e seguito il lungo corso del sole. Fotografarlo fu un tutt'uno.
Già nei giorni successivi avevo deciso di affrontarlo in pittura, ma la complessità dell'insieme non mi aveva aiutato né io avevo saputo fermarmi in tempo. Così, concludendo con un senso di frustrazione, mi ero detto "scemo" e avevo lasciata lì la cosa.
Questo è il frutto del secondo tentativo e il mio sentire, ora, è di altro tipo. Il breve racconto, invece, si ricollega al post precedente, con cui ho presentato la prima parte del lavoro. Qualcuno potrebbe osservare che avrei fatto meglio a non procedere... tant'è! Qualcun altro cantava "Let it be".
4 commenti:
Cavoli Luigi, è così bello questo girasole che quasi mi commuovo...
Ma quale "let it be"...piuttosto " carpe diem"!!!
Abbraccioniiiii...
Bellissimo accostamento di gialli e garanze, dal rosa al violetto, per una realizzazione apparentemente veloce, anche se come dici "sofferta", ma di grandissimo effetto e, aggiungerei, modernissima!
Gli hai reso davvero onore, a quel povero e... semi defunto girasole, e lui senz'altro ti ringrazierà!
Un abbraccio,
Francesco
Carissima Pia, ho riletto il tuo commento e devo proprio ringraziarti per questa sollecitazione che mi invii perchè io mi decida a credere nel "carpe diem". Un abbraccio e buoni giorni di metà maggio.
Carissimo Francesco, è bello ri-leggere parole così espressive che possono arrivare da chi è artista e sa osservare - per esperienza e sensibilità - dentro il senso delle forme e dei colori. Poi, esiste forse qualcosa che riusciremmo a conquistare senza un briciolo di sofferenza? Un abbraccio e buona nuova settimana. Luigi
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