Mi farebbe piacere...

Ciao e benvenuta/o in questo Blog. Mi piacerebbe tu esprimessi un pensiero sul mio mondo di colori. GRAZIE.

OSCILLARE

(Hermann Hesse) - "Già fin d'allora i sentimenti erano quelli che dovevano restare per sempre: l'incertezza del proprio valore, un continuo oscillare fra l'autostima e lo scoraggiamento, fra un idealismo al di sopra delle cose del mondo e un naturale appetito dei sensi, e come allora, anche cento volte più tardi ho visto quei tratti della mia natura talvolta come una spregevole malattia, talaltra come segno di merito."

giovedì 6 dicembre 2018

Colori del silenzio


2018 Tramonto in montagna - Acquerello

Mi soffermo volentieri per incontrare parole che arrivano da lontano.
Mi piace raccogliere la riflessione che su di esse viene fatta da chi studia
da una vita per comprendere e per condividere poi la conoscenza.
In questo tempo, in particolare, trovo che sia necessario ascoltare
con attenzione e mettere a confronto le parole con la realtà attuale.


"Il silenzio è mitezza quando non rispondi alle offese e lasci a Dio la tua difesa. Il silenzio è pazienza, quando soffri senza lamentarti, non cerchi consolazioni umane, attendi che il seme germogli. Il silenzio è umiltà, quando taci per lasciar emergere i fratelli e lasci ad altri la gloria dell'impresa. Il silenzio è fede quando non cerchi comprensione e rinunci alla gloria personale perché ti basta essere conosciuto da Dio." 
Così scriveva nel 1581 s. Giovanni della Croce, grande mistico e scrittore spagnolo. Il suo canto del silenzio ovviamente ben si coniuga con la «mistica» che - come nella parola «mistero» - ha alla radice un verbo greco che significa «tacere».
Vorrei porre l'accento sui «colori» del silenzio che il santo riesce a far brillare. C'è innanzitutto la mitezza che emerge dal tacere le risposte acri, sarcastiche, vendicative. C'è la pazienza che affiora dal reprimere il lamento emesso per ottenere comprensione e per diventare il centro dell'attenzione dell'altro. Soffrire in silenzio è affidare solo a Dio il proprio dolore sapendo che egli «le nostre lacrime nell'otre suo raccoglie, scrivendole poi nel suo libro» (Salmo 56, 9). Il silenzio è anche il grembo dell'umiltà perché il prepotente ha sempre una parola in più degli altri e il superbo fa rimbombare la sua voce in modo stentoreo così che essa domini e riveli la grandezza di chi la emette. E, infine, la fede è silenziosa perché è intimità con Dio. Ed è bellissima la frase, di sapore paolino (leggi Galati 4, 9), con cui Giovanni della Croce conclude la sua lode del silenzio: «Ci basta essere conosciuti da Dio!».

3 commenti:

Pia ha detto...

È talmente bello quel che è scritto qui che non ho parole. Il tuo quadro? Superbo! Grazie Luigi.

luigi bluoso ha detto...

Grazie, carissima Pia, la tua attenzione è motivo di gioia. Davvero la riflessione che ho proposto dà un valore incredibile a un modo d'essere che sembra inconciliabile con la società di oggi. Un caro saluto.

Marty ha detto...

une belle aquarelle légère et poétique !
j'aime beaucoup ce silence et cette paix dans ta peinture !
superbe

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