Autunno a Laghi - Acquerello 2001 
Sabato mi sono inoltrato in Val Posina (ne accennavo ad Alex), con l'occasione della visita dei cugini la trattoria che già ci aveva soddisfatti l'anno scorso è divenuta mèta anche quest'anno. L'imbocco per Val Rio Freddo si incontra a destra salendo, la valle è piuttosto breve, la strada stretta che costeggia il torrente porta dritti alla base sud dell'altopiano di Tonezza. Da lì si può scorgere la cima dello Spitz, ci siamo saliti insieme perfino due volte, la prima quando le nostre figlie erano ancora piccoline, è venuto spontaneo ricordarlo mentre con gli occhi ripercorrevamo tempi ormai lontani. I boschi hanno raggiunto il culmine dei colori d'autunno, i faggi danno il tono maggiore delle varianti calde, ma scure macchie di abeti e gialle pennellate di larici si intravedono nelle zone alte. In basso, invece, tinte rossastre, brillanti se colte dalla luce del sole, portano al segno degli alberi da frutto che ornavano il 'brolo' delle case contadine. Spiegavo a Renzo che così era detto il terreno circostante coltivato a pascolo, sicurezza di fieno in inverno per le poche vacche custodite nella stalla, al piano terra dell'abitazione. Era condizione logica e diveniva pure un bel modo per riscaldare la cucina che stava sopra; le camere no, quelle potevano al massimo riservare la magìa dei fiori di ghiaccio ai vetri delle finestre nelle mattine + fredde.
Osservavo assorto nell'intenso silenzio e riascoltavo i battiti veloci del cuore di un bambino mai stanco di percorrere beato boschi e prati e saltare ruscelli e calpestare campi coltivati. Passavo furtivo tra le piante del 'sorgo', arrivavo ai 'graspi' dell'uva matura, l'unica 'visèla' di bianca (dolzeta) aveva un sapore delizioso, i rimproveri aspri del nonno mi impaurivano ma non contenevano il mio desiderio di vita aperta.
Rifletto, in questo giorno che ricorda i morti: quante persone sono passate oltre e rimangono tuttavia ancora così vive nei nostri cuori. Quanto della nostra vita è ancora impregnato delle loro vite, come è impossibile dimenticare affetti, emozioni, momenti, episodi, difficoltà e sofferenze anche, ma soprattutto quel sentimento caldo che ancora avvolge con cura la nostra esistenza e la sostiene. E' un legame che dura, quello del sangue, merita perciò tutto l'impegno di cuore e intelligenza affinchè la vita trasmessa ne riporti quel bene prezioso di cui ogni persona sente la necessità primaria e vitale.