
"Sono un po’ casinista stamattina ed anche elettrico perché, alla fine, quando vado in mostra è sempre un momento esaltante, succeda quello che deve, io mi sento felice e l’incontro con i visitatori è molto più di quello che appare". Così scrivevo 3 anni fa alla vigilia della personale che avrei aperto nel pomeriggio del 23 settembre presso la chiesetta dell'Ospizio a Piovene Rocchette. Un luogo che, appena visto, mi era sembrato ideale per una mostra di acquerelli. Il momento che sentivo più intenso, quasi misterioso, era al mattino quando con emozione entravo in quel religioso silenzio. I colori assumevano toni inaspettati, la luce filtrava gentile dalle finestre acute e rischiarava appena la penombra dell'ambiente. La musica di sottofondo si trasformava in timida preghiera di lode e di ringraziamento. Bello, decisamente e, se possibile, da ripetere. Quando? Mah! Nel frattempo... mi piace ritornare con la mente e con il cuore alle tante persone che in quell'occasione mi hanno testimoniato apprezzamento e affetto. A loro rinnovo il mio grazie sincero, in particolare a chi mi ha permesso di esporre là e a chi ha lavorato per l'allestimento, l'informazione, la festa vivace e sincera.